lunedì 23 novembre 2009
sabato 21 novembre 2009
Non si offende così la memoria di migliaia di vite umane immolate in nome dell'industria dell'acciaio. Chiedo che tutte le forze democratiche di questa città censurino pubblicamente le dichiarazioni dell'Ing. Emilio Riva e gli atteggiamenti prevaricatori dell'Ing. Archinà che ha un concetto primordiale della libertà di parola e di informazione.
domenica 15 novembre 2009
Il discorso introduttivo di Nichi Vendola
Stiamo completando una intensa opera di stabilizzazione delle svariate tipologie di lavoro precario in sanitàStiamo sperimentando forme inedite di internalizzazione, mediante costituzione di società in house. Talora si tratta di uscire da condizioni di soggezione a vere intraprese malavitose. Sugli appalti abbiamo introdotto: la legge regionale sulle unioni di acquisto, la legge sul divieto di acquisto di prodotti infungibili, abbiamo attivato il nucleo regionale di verifica appalti, osservatorio regionale prezzi e tecnologie e dispositivi medici, linee guida acquisti sotto soglia, l’albo regionale unico dei fornitori, l’elaborazione del piano della sanità elettronica, il nuovo sistema sanitario informativo sanitario regionale, l’avvio del progetto CUP regionale, ilportale regionale della salute, l’anagrafe canina, e poi ancora: la rete delle malattie rare, la rete oncologica, la banca del cordone ombelicale, la banca regionale del sangue congelato e del sangue raro, la rete regionale del sangue placentare, il potenziamento della rete regionale dei trapianti, gli interventi mirati per le persone affette da autismo. Recentemente abbiamo avviato il progetto a Taranto del San Raffaele del mediterraneo. Abbiamo completato la prima fase art. 20 per l’edilizia ospedaliera, organizzato le strutture di formazione sanitaria, stiamo creando il registro tumori regionale, proposto la riforma dell’Ares, approvato il prontuario terapeutico ospedaliero regionale, potenziato il servizio di tele cardiologia, creato la rete delle cure palliative e incrementato li Hospice e i posti letto. Abbiamo costruito il Piano regionale di contenimento dei tempi d’attesa, il Progetto di farmacovigilanza, abbiamo ampliato l’erogazione dei prodotti per celiaci, promosso la donazione degli organi.Abbiamo ridotto la mobilità passiva: che è ricerca di migliori offerte sanitarie, talvolta turismo sanitario, talvolta la presenza di meridionali trapiantati al nord ma in possesso della residenza al sud (questi ultimi sono l’esempio di una paradossale ingiustizia. Noi paghiamo tre volte: abbiamo speso per formarli, paghiamo ad altre regioni la loro assistenza sanitaria, loro producono PIL al nord).Soni partite le campagne di screening per il tumore del seno, del colon retto, del piano straordinario di controlli negli allevamenti a rischio diossina.La Sanità pugliese ha 20 mila operatori e 700 milioni in meno dell’Emilia Romagna.D’altro canto, venivamo da una situazione disastrosa. Il Quintino Sella (Raffaele Fitto n.d.r.) che aveva governato la Puglia nella scorsa legislatura aveva millantato un bilancio in attivo di nove milioni di euro, e invece, ci ha lasciato con un buco enorme e i bilanci ballerini delle ASL, in cui erano inseriti come credito, dei crediti inesigibile, che quindi diventano debiti; un bilancio in cui non era calcolato il costo di diritti come la mensa, con conseguentemente arretramento dei servizi e dei diritti dei cittadini e dei pazienti.Il lavoro sulla sanità ha riguardato anche l’impegno profuso nell’edilizia ospedaliera, penso agli ospedali ecclesiastici, il San Giovanni, il Miulli, il Panico. Ma anche la conclusione degli accreditamenti, l’implementazione di un data base del privato convenzionato; insomma, un lavoro importante di radiografia del sistema e di pianificazione, oltre che di strutturale moralizzazione. Tutto condotto dalle sapienti mani dell’Assessore Tommaso Fiore, cui va un profondo e sentito ringraziamento.La salute pubblica non è solo ospedali, non è solo nei presidi ospedalieri. La salute dei cittadini parte innanzitutto dalla qualità della vita e dalla tutela ambientale. In questo ambito abbiamo avviato una vera rivoluzione gentile ancorché contrastata spesso con modi assai rudi.L’istituzione di 15 parchi, compreso quello fluviale dell’Ofanto, la regolamentazione delle attività estrattive, la messa in sicurezza del sito ex fibronit, la tutela degli ulivi secolari con una legge che non ha pari in Europa, sono solo alcuni degli interventi di tutela del territorio e di risanamento dei danni provocati da anni di incuria e di sciacallaggio ambientale. Ed è questo il segno del cambiamento portato dal centrosinistra in Puglia, lo si vede nei segni, nei gesti. Con l’amministrazione di Fitto c’è stata la costruzione di Punta Perotti e l’abbandono del Petruzzelli. A fare da contraltare, con la mia amministrazione abbiamo l’abbattimento di Punta Perotti e la restituzione al corpo della città del Teatro Petruzzelli. C’è poco da aggiungere.E tutto questo è stato possibile grazie alla sinergia con un grande sindaco, uno dei migliori d’Italia, Michele Emiliano.Il rispetto dell’ambiente passa anche da una vera e propria svolta epocale in Puglia, ovvero la riorganizzazione del ciclo dei rifiuti, che risistemato le discariche e differenziato i rifiuti, che ha puntato sul riciclo con importanti incentivi e disincentivi ai Comuni pugliesi.Abbiamo inoltre restituito dignità a due città martoriate Brindisi e Taranto: il no al rigassificatore e al raddoppio dell’Eni, la legge sulla limitazione delle diossine, per la quale tanto abbiamo combattuto, anche contro poteri molto forti e talvolta non proprio palesati. Ma noi abbiamo avuto un grande alleato, il più importante, i cittadini di Taranto, i cittadini di Brindisi, i cittadini di tutte le età della Puglia migliore.
Sulla cultura abbiamo fatto tanti investimenti, di qualità. La rete dei beni culturali, il finanziamento dei laboratori teatrali, delle attività archeologiche, delle ristrutturazioni di immobili storici, degli archivi e delle biblioteche, il completamento della ricostruzione del Petruzzelli, 164 laboratori urbani partoriti da uno dei programmi dei Bollenti spiriti, che insieme al contratto etico e ai principi attivi costituiscono il fiore all’occhiello, in Italia e in Europa delle nostre politiche giovanili, di promozione del talento e di formazione e attrazione di alte competenze intellettuali e produttive . Teatro, musica, danza, spettacolo, avanguardia artistica nel circuito dei castelli medioevali sotto la guida di Bonito Oliva, e poi il cinema. Penso ad Apulia Film Commission, al Festival internazionale, al Polo del digitale, ai Due cine-porti. Abbiamo inteso le politiche culturali come dialogo, conoscenza, incontro di civiltà:la memoria, con i “treni della memoria”, Auschwitz, ma anche il Festival della Cultura ebraica (Negba).Centrale è stato il nostro sguardo al Mediterraneo, nelle politiche di cooperazione in ogni settore.E poi l’eccellenza delle energie rinnovabili: la Puglia ha inaugurato una stagione di rinnovamento, ha attuato anche in questo campo un pezzo della rivoluzione gentile auspicata.Abbiamo avuto l’ardire e il coraggio di pensare che la nostra terra potesse essere il centro in Italia per la produzione di energia da fonti rinnovabili. E ci siamo riusciti. Oggi siamo i primi produttori in Italia di energia da fonte eolica e da fotovoltaico. E non ci siamo fermati qui: abbiamo istituito la filiera corta per le bio-masse e abbiamo pensato ad un modello alternativo di industria.L’azione amministrativa di tutela del territorio ha toccato un punto nevralgico come la tutela delle acque e il piano di assetto idrogeologico, in una terra che non ha mai avuto una ricognizione da questo punto di vista, e che ha vissuto sull’incuria della precedente amministrazione. Una terra in cui è stato concesso negli anni di costruire ovunque e in cui poi ti ritrovi di fronte a una palazzina che crolla a Gallipoli a causa di un evento atmosferico di poco conto. Abbiamo quindi costretto i Comuni di Puglia a fornirci la situazione cartografica, bloccando le licenze per un anno. E le abbiamo ottenute.La Giunta pugliese ha approvato una delibera che, partendo da quanto stabilito dall’articolo 2 della nostra Costituzione nonché dal Parlamento Europeo e dall’UE, ha fatto propri i principi basilari della concezione dell’acqua quale bene comune. L’acqua bene comune dell’umanità è un principio unanimemente riconosciuto sul quale è giunta l’ora, senza totem e tabù, di applicarsi per giungere ad una regolamentazione di dettaglio che tenga conto del principio ed allo stesso tempo non ci faccia tornare indietro, con strumenti di gestione che hanno abbondantemente segnalato la loro inadeguatezza. Abbiamo ridato dignità alle città, con i progetti di riuso e riqualificazione delle periferie, il risanamento degli IACP, la rigenerazione urbana, i 129 PIRP approvati , la messa in opera di un Servizio Informativo Territoriale, la semplificazione e velocizzazione di tutte le pratiche di approvazione degli strumenti urbanistici, il sostegno all’affitto (18 meuro con cui abbiamo coperto i tagli governativi), gli investimenti crescenti per l’edilizia residenziale sociale, la moralizzazione degli IACP. Abbiamo affrontato la sfida del sistema dei trasporti, la sfida dell’intermodalità, la Puglia come piattaforma logistica. Pensiamo agli Areoporti e al distretto dell’aereospazio. Abbiamo incrementato il traffico aereo, frutto di interventi a sostegno, acquistato 1 elicottero per il collegamento con le Tremiti. Abbiamo investito 170 meuro investiti nel rinnovo dei vettori ferroviari, con l’acquisto di treni d’avanguardia, di 80 nuovi autobus urbani e 291 autobus interurbani privi di barriere architettoniche. Abbiamo avviato la conversione della nostra agricoltura, con il piano di sviluppo rurale, riconoscimento marchio Prodotti di Puglia. Nonostante la crisi disperante del mondo agricolo e l’insostenibile leggerezza dell’essere di Zaia. Abbiamo riorganizzato le attività produttive per distretti di filiera e distretti tecnologiciin sintonia con Arti.Abbiamo raggiunto risultati importanti nella meccatronica, nel distretto agroalimentare, nelle nano e biotecnologie, nella produzione di energia pulita. Abbiamo varato il più poderoso piano di misure anticicliche, di sostegno alle imprese, alle donne, ai giovani, ai precari della scuola. Mentre il governo occulta la crisi siamo intervenuti contro la crisi economica. Perché per noi risanare significa investire. Tagliare significa deprimere.
Ricordo iniziative importanti come il festival dell’innovazione, la notte dei ricercatori, la rete dei talenti. E dunque il turismo, il nostro orgoglio: mentre l’Italia precipitava, la Puglia cresceva. Anche perché abbiamo avviato progetti di destagionalizzazione dei flussi turistici.Abbiamo inteso il governo con una nuova visione e missione. Il sud si è ripreso la parola, destrutturando una mitologia negativa.Abbiamo dato una spina dorsale a un’idea di sviluppo, guadagnato un rapporto di fiducia con un pezzo di giovane generazione.Questo è un sunto breve di ciò che abbiamo fatto.Dobbiamo continuare il lavoro. Irrobustire le radici del cambiamento.L’alleanza da costruire ruota attorno a tre questioni: presidio della democrazia, questione meridionale equestione morale.Vorrei si costruisse una coalizione larga, plurale, capace di stringere un compromesso necessario tra culture e interessi sociali differenti. Una coalizione con il Pd, innanzitutto. Con le forze politiche di opposizione alle destre. Con l’Idv. Con utte le formazioni a sinistra del Pd. I radicali. I repubblicani europei. I pensionati. I moderati e i centristi.Non l’arca di Noè del trasformismo ma un patto per il futuro.Ringrazio Casini per l’esempio di civiltà della politica che ha dato a tutti. Il riconoscimento del senso della mia vita pubblica.Atti illegali, se ci sono, non sono quelli che ho fatto, ma quelli che ho subito.Discutiamo di programma. Di lotta alle povertà. Politiche per la famiglia. Cose concrete su cui già ci siamo misurati.C’è un problema del leader della coalizione? Bene. In un campo più largo non si possono imporre e neppure subire dei veti. Io non ho un problema personale ma politico. Perché sono stato eletto attraverso un processo di popolo che sono state le primarie nel 2005.Allora le primarie sono la soluzione, anche adesso.Il 5 dicembre ho voglia di andare a Roma. Vorrei condividere non solo l’ansia per questa buia notte, ma anche lo sforzo di cercare una via d’uscita.La via d’uscita è la democrazia, la responsabilità condivisa.Dobbiamo ritrovare in una trama collettiva il senso dell’agire politico.E’ l’unico antidoto per il dolore e la solitudine: dico di me, dell’assedio che ho visto attorno alla mia persona. Della bassezza, della volgarità, della malafede, della banalità del male che si subisce talvolta senza aver voglia neppure di difendersi: ai confezionatori di veline diffamatorie vorrei dire che il loro è tempo perso, che c’è un popolo che capisce la volontà pregiudiziale di colpire una anomalia che oggi riapre la sua fabbrica, che una vita intera vissuta in tutte le trincee della legalità e dell’antimafia non può essere scalfita da questi proiettili di fango: sparati per sporcare, per alterare il corso della discussione pubblica, sparati per omologare tutto e tutti al livello del degrado dei pubblici costumi.Ma se mi stacco dalle mie emozioni, capisco di aver sperimentato uno dei sintomi della malattia italiana: la politica come violenza governata, come teoria del comando plebiscitario e disciplinare, come complicità diffusa verso l’ordinaria barbarie in cui viviamo: i respingimenti, e il ricordo di Ester Ada.Ma anche la devianza punita fino alla morte, come per un povero Cristo, di Stefano Cucchi. Anche i suicidi in carcere, mentre va in scena il processo breve che comminerà pene lunghe per i poveri e impunità per i ricchi e potenti.Nel mondo va in scena Obama. Qui da noi lo scudo fiscale. La crisi è davvero finita per gli squali che son tornati tutti a nuotare nella consuete comode acque della finanza internazionale. C’è Copenaghen, ma noi italiani guidiamo la dissidenza inquinatoria, siamo nel club esclusivo degli amici del CO2.
La Puglia che continua a credere alla bellezza.Magari ad una politica che è fatta di confronto anche aspro ma non di trappole costruite con tecniche professionali, non di violenza verbale, non di urla scomposte di chi non conosce il gusto del dialogo. La politica che non si pensa onnipotente, che non ha tutte le risposte ma che ci tiene a non smarrire le domande, che ha un occhio sempre aperto sulle fragilità, che sa indirizzare socialmente i cantieri del profitto, che sa dare speranza ai bambini. Che sa accoglierne il respiro, riconoscerne i diritti, rispettarne la soggettività.La politica che ci rende tutti protagonisti e produttori in quella fabbrica di desideri, che oggi è soprattutto (e con che disperazione!) un desiderio corale di lavoro, di fuoriuscita dalla precarietà e dalla paura, di soggettiva connessione con reti sociali accoglienti e solidali.La destra è una fabbrica di paure. Un principio di separazione che moltiplica esponenzialmente i propri effetti. La destra è mettere sul conto di chi sta peggio gli abusi di chi sta meglio. La destra è l’idea semplice che valgono le regole di chi è più forte ed è anche in grado di difendersi con fitte reti di consenso. La destra è il velleitarismo ma anche la valenza ideologica delle ronde securitarie. La destra è il progetto di fare della precarietà un paradigma generale, dalla scuola sgonfia e umiliata per i tagli al lavoro che, anche quando c’è con un contratto a tempo indeterminato, pare essere una coperta provvisorio. Si vive nella precarietà del vivere. Sfottuti dal teatrino delle classi dirigenti.Accendete gli impianti, già sento il rombo della sirena, si aprono i cancelli della fabbrica, si comincia. Che sia per tutti e per tutte un buon lavoro. Bisogna essere molto grati a tutti quelli che hanno organizzato, programmato, costruito, allestito questa fabbrica. Sono volontari. Una militanza a progetto, nel nome di un sogno che non si è mai spento. Continuare ostinatamente a volere e a costruire una Puglia migliore’.
sabato 5 settembre 2009
lunedì 27 aprile 2009
Conferenza dei Servizi per la Approvazione dei Piani Annuali di Installazione delle Nuove Antenne di Telefonia Mobile
Porgo il mio saluto al Vice Sindaco nonché Assessore all’Urbanistica ed Edilità al quale fa capo l’Ufficio Antenne, ai rappresentanti dell’Ente Civico, alle associazioni, ai gestori, ai cittadini presenti;
Il mio intervento, in qualità di responsabile provinciale per l’ambiente di Sinistra Democratica, segue una richiesta da me già presentata ai Gestori nel corso delle ultime riunioni, ma rimasta inevasa nonostante molteplici rassicurazioni verbali ricevute dagli stessi. Mi riferisco nello specifico alla delocalizzazione delle antenne presenti nel centro abitato di Lama, popoloso quartiere di Taranto, dove negli anni passati diversi Gestori hanno approfittato della cecità dell’Ente Comune per installare senza nessun criterio logico e rispetto per la comunità, diverse antenne e ripetitori telefonici di varia tipologia e potenza sui tetti di case alte non più di 4 mt. ed in alcuni casi direttamente su tralicci in pieno centro abitato, e comunque l’una accanto all’altra in un’area di poche decine di metri quadrati. A tal proposito segnalo che la mappa recante la localizzazione delle antenne presenti sul territorio di Lama e pubblicata su Google a cura dell’Istituto Righi, al quale va il mio ringraziamento per l’eccezionale lavoro fin qui svolto, appare ancora incompleta nella parte riguardante la zona tra la Circonvallazione dei Fiori –Via Narcisi -Via Dalie- mancando sulla stessa numerose antenne già presenti sul territorio da diverso tempo. Il mancato aggiornamento dipende essenzialmente dal fatto che non tutti i gestori hanno ancora provveduto a denunciare le antenne installate sul territorio, come previsto dal nuovo regolamento comunale.
Mi sembra quindi opportuno completare al più presto, ove necessario, la mappatura delle antenne esistenti prima di procedere all’esame di nuove richieste di installazione, avendo cura, di pubblicare e pubblicizzare sul WEB in “formato digitale” sia il piano di installazione delle nuove antenne che la mappatura aggiornata di quelle esistenti in modo da avere una chiara visione d’insieme utile per ogni singola approvazione rendendo allo stesso tempo possibile la consultazione pubblica anche tramite le apposite mailing list, così come previsto dall’Art.5 punto 5 del regolamento comunale ufficio antenne.
Visto quindi il silenzio dei gestori a fronte della mia precisa richiesta circa la delocalizzazione delle antenne insistenti in quel di Lama, chiedo formalmente che in base a quanto previsto dal regolamento comunale ufficio antenne:
· ai sensi dell’ art.5 punto 6 - si proceda in tempi brevi alla verifica dei campi elettromagnetici, senza preavviso per i gestori, delle antenne presenti nelle aree suddette;
· ai sensi dell’art.9 chiedo ufficialmente ai gestori che hanno antenne telefoniche, ripetitori e centrali telefoniche anche per videofonia, nelle aree suddette la predisposizione di un piano di riassetto con modifiche, adeguamenti e delocalizzazione degli impianti esistenti, adottando le tecnologie più avanzate e meno inquinanti non subordinate a logiche di mera economicità.
· Chiedo al Responsabile dell’Ufficio Antenne di subordinare ogni parere ed autorizzazione di nuove installazioni in quel di Lama, all’esito delle prove richieste, alla mappatura aggiornata delle antenne esistenti, al piano di delocalizzazione richiesto.
· Concludo segnalando che in via Peonie insiste un traliccio attivo con relativa cabina elettrica privo di qualsiasi recinzione a norma, con grave pericolo per la pubblica incolumità, ho visto personalmente molti bambini giocare nel sito …..chiedo quindi un intervento immediato di messa in sicurezza a spese o in danno del gestore qualora lo stesso non provveda nei termini.
· Altra zona di pericolo e costituita dal traliccio di via Giacinti dove oltre ad esserci diversi accessi nella recinzione in conci di tufo mal messi e pericolanti, all’interno dello stesso sito è presente un pozzo artesiano scoperto. Per quest’ultimo sito, visto che lo stesso non è completo ne attivo a causa di vari ricorsi giuridici, chiedo che in attesa della definizione dei vari giudizi pendenti, non essendoci le condizioni di una prossima e/o immediata attivazione, nel rispetto della tutela paesaggistica gravemente compromessa dalla presenza di un traliccio di venti metri a pochi metri dai balconi di una palazzina abitata,lo stesso con ordinanza sindacale sia rimosso e posto in sicurezza a spese del gestore contestualmente agli altri interventi per evitare gravissimi pericoli alla pubblica incolumità, dando peraltro seguito alle oltre 500 firme di cittadini del quartiere interessato, raccolte e presentate al Sindaco di Taranto diversi mesi orsono.
Vi ringrazio per l’attenzione e per il riscontro che vorrete dare alle mie richieste.
Marcello Caracciolo
Resp.Prov.le Ambiente Sinistra Democratica – Taranto
Articoli di riferimento estratti dal Regolamento Comunale Ufficio Antenne
Art. 5 - Punto 6. Il pubblico ha diritto a verifiche periodiche dei campi elettromagnetici, senza preavviso per i gestori, i cui dati vengano inseriti nella banca dati di cui all'articolo 1 e ha altresì diritto a partecipare al monitoraggio secondo forme concordate con l'Ufficio delle antenne.
Art. 9 Riassetto degli impianti esistenti
In sede di approvazione del Piano Comunale delle installazioni, anche su motivata richiesta dei Consigli Circoscrizionali, delle Associazioni e del pubblico interessato, può essere richiesta ai gestori la predisposizione di un piano di riassetto con modifiche, adeguamenti e delocalizzazioni degli impianti esistenti prediligendo, ove possibile, le tecnologie più avanzate e meno inquinanti. Il piano di riassetto, se richiesto, seguirà l’iter già descritto. I Gestori dovranno consegnare, sia in formato cartaceo che digitale, le localizzazioni di tutte le loro stazioni di radio base, sia attive che non attive, entro e non oltre il primo luglio. Per ogni installazione attiva i Gestori forniranno le caratteristiche tecniche e di localizzazione dell'impianto. Tale richiesta è finalizzata alla istituzione della mappatura completa di tutti i siti che sarà resa pubblica dal Comune su Internet. Eventuali siti non denunciati dai gestori saranno smantellati a partire dal 2 luglio.
venerdì 17 aprile 2009
Emergenza spreco parte prima
Comunicato Stampa: Emergenza “alghe” …. o emergenza “sprechi” ?
In questi giorni c’è stato un gran parlare circa quella che è stata definita “l’emergenza alghe” riguardante i comuni di Castellaneta, Ginosa, Massafra e Palagiano, tutti comuni amministrati dal Centro-Destra. Vari soggetti politici hanno voluto sottolineare con enfasi, (attribuendosene a vario titolo la paternità), la “meravigliosa idea” di smaltire in discarica innocue piante acquatiche. Il progetto presentato da Provincia di Taranto ed ATO1-rifiuti alla Regione Puglia è accompagnato dalle note dei Comuni in cui sono state rappresentate le stime del fenomeno, e dalle quali si evince che: la “quantità di alghe spiaggiate, in metri cubi, da rimuovere per Massafra è di 33.500 ,per Ginosa 36.000,per Palagiano 12.880, senza tenere conto delle ulteriori quantità presenti in mare sul battente d’onda”.Questo è quanto si legge nella deliberazione di Giunta dell’Amm.ne Provinciale di Taranto n°46 del 17 marzo 2009, la spesa prevista per i costi di rimozione e smaltimento in discarica è di euro 2.600.000.
Quella che vuole apparire come una “particolare attenzione” verso i litorali occidentali –dichiara Marcello Caracciolo, responsabile provinciale ambiente di Sinistra Democratica- rivela invece gravi azioni di depauperamento costiero. La rimozione meccanica di piante acquatiche così effettuata oltre a lasciare esposta la linea di costa alle mareggiate, comporta la sottrazione di ingenti quantitativi di sabbia dai litorali rischiando così di ripetere errori già fatti nelle province di Lecce e Brindisi, dove ogni anno sono costretti ad acquistare sabbia per ripascere gli arenili. Di contenuto ben diverso, peraltro disatteso, era il suggerimento dato dall’Assessore Regionale Ambiente Michele Losappio, altre sono le soluzioni che possono essere assunte. Coniugando il binomio inscindibile ambiente e lavoro l’Ato1-rifiuti e l’Amministrazione Provinciale di Taranto potrebbero realizzare dei centri di compostaggio dedicati al trattamento sia di alghe che delle frazioni organiche di scarti di vegetazione pubblico e privato, che in centri agricoli come Massafra,Palagiano,Castellaneta e Ginosa non mancano di certo ottenendo così un duplice risultato, ovvero la tutela delle coste sabbiose esposte a rischio e la creazione di nuovi posti di lavoro per tutto l’anno e non come accade oggi, per pochi giorni”. Per verificare personalmente lo stato dei luoghi, – continua Marcello Caracciolo – il 15 aprile mi sono recato sui litorali interessati “all’emergenza alghe” scoprendo che invece trattasi di “emergenza spreco” di danaro pubblico. I risultati del sopralluogo, opportunamente filmati e postati su internet, evidenziano come la natura abbia anche quest’anno fatto il suo corso, i litorali appaiono puliti per la quasi totalità della superficie, le piante marine composte per l’80/90% da acqua si sono essiccate dando origine a sedimenti carbonatici, ripascendo così i litorali. Quello che invece continua a non fare il “giusto corso” è la macchina amministrativa che nella stessa giornata del 15 aprile ha comunque affidato l’esecuzione dei lavori di rimozione e smaltimento di “alghe” per un importo a base d’asta di 2.600.000 euro lasciando inalterati i quantitativi di alghe “stimati a novembre scorso”. Ho inviato la copia di quanto filmato al Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, accompagnando il video ad una nota scritta nella quale chiedo che si faccia chiarezza sull’intera questione. La Provincia di Taranto, in regime di autotutela faccia lo stesso. Se ci sono “fondi emergenza” da spendere … che vengano impiegati per “vere emergenze”, come ad esempio il controllo e la manutenzione degli edifici scolastici nell’intera provincia di Taranto o ancora la creazione di cooperative lavoro miste tra Enti Pubblici e soggetti privati dove sia possibile intergare anche i numerosi lavoratori extra-comunitari che invece oggi su quei litorali lavorano in nero per pochi euro al giorno. Le nuove forme di schiavitù, lo spreco del danaro pubblico, la mancanza di progettualità, sono in netto contrasto con l’indirizzo suggerito dall’Amministrazione Vendola, per chi non l’abbia capito, la Puglia ha voltato pagina”.
nota: il video del sopralluogo effettuato il 15 aprile scorso è visibile seguendo il link
http://marcellocaracciolo.blogspot.com/
Marcello Caracciolo
Resp.Provinciale Ambiente
Sinistra Democratica - Taranto
Come il CentroDestra sperpera 2.600.000 euro di fondi pubblici...
Una brutta pagina di politica locale...
martedì 31 marzo 2009
Conferenza Stampa di presentazione dell'iniziativa del 3 aprile "Ambiente e Lavoro"
“Ambiente e Lavoro..per rilanciare lo sviluppo a Taranto”
Venerdì 3 Aprile alle ore 17,00 nel Salone degli Stemmi della Provincia di Taranto, insieme a Claudio Fava –Deputato al Parlamento Europeo e Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica, illustreremo alla cittadinanza una nuova proposta di Legge Regionale continuando così un percorso iniziato nel 2008 con una serie di iniziative denominate “Taranto … dica 33”. Quel titolo così provocatorio, come molti ricorderanno, aveva l’obbiettivo di raccogliere le esperienze scientifiche ed i dati accumulati in anni di ricerche condotte sul nostro territorio. Di fronte a dati e risultati così drammatici, che proiettano Taranto ai vertici delle classifiche delle città più inquinate del mondo, era doveroso intervenire senza indugi. Come ampiamente evidenziato da TV e giornali, che ringrazio sinceramente per l’ottima informazione resa alla collettività, il 5 novembre del 2008 Sinistra Democratica presentò al governatore Vendola la proposta di legge per la riduzione delle diossine mettendola a disposizione dell’intera Giunta, quella proposta è divenuta legge regionale a dicembre dello scorso anno. In questi primi mesi del 2009, la spinta verso nuovi traguardi da parte di cittadini, medici, ricercatori ed associazioni come Peacelink, Legambiente, il Comitato per Taranto, l’AIL, il gruppo dei sostenitori della legge regionale di Facebook, si è tradotta in un prezioso contributo partecipativo, per la tutela del nostro territorio, del nostro mare. Tutti noi siamo fermamente convinti che ambiente e lavoro siano un binomio inscindibile, che assume una valenza straordinaria se applicato alla nostra meravigliosa regione. La legge regionale per limitare diossine e furani ha lanciato un segnale forte: Taranto la sua provincia e la Regione Puglia, hanno voltato pagina. Gli anni in cui le amministrazioni di centro destra hanno saccheggiato le casse comunali conducendo questo Comune alla bancarotta, gli accordi non vincolanti sottoscritti solo per prendere tempo, il ricatto occupazionale, la gravissima situazione ambientale, hanno risvegliato in molti di noi il desiderio di riappropriarci del nostro territorio, del nostro futuro. Il 3 aprile, insieme ai cittadini, le Associazioni e tute le forze democratiche della regione vogliamo scrivere un’altra pagina di alta democrazia partecipativa, sottolineando come sia possibile far coesistere industria e ambiente. Negli ultimi 60 anni l’industria a Taranto si è sviluppata come nervi e muscoli intorno all’osso, ha avvolto e soffocato le nostre vite. Oggi quell’industria che partecipa notevolmente al PIL nazionale, ha un debito di riconoscenza da onorare con il territorio. Ieri non sapevamo, non eravamo informati, abbiamo creduto nel miraggio dell’industrializzazione sacrificando il nostro ambiente, e siamo stati traditi da industriali che hanno sempre perseguito un unico obbiettivo: l’utile di esercizio a qualunque costo possibilmente da non reinvestire nella nostra regione, strategie aziendali che ritengono gli investimenti a tutela del territorio e degli operai in fabbrica, una perdita di danaro. Oggi scienza e tecnologia forniscono all’industria soluzioni valide ed a costi accettabili. E’ quindi impensabile che mentre il mondo fissa obbiettivi più restrittivi per ridurre le emissioni inquinanti e rilanciare l’economia scegliendo le tecnologie verdi, qui in Italia ed in particolar modo in Puglia, si continui ad usare tecnologie obsolete per il contenimento e la riduzione degli inquinanti. Sinistra Democratica in Puglia ha scelto il solare, il vento, l’idrogeno, noi abbiamo detto a gran voce “no” alle fantasie del nucleare. Questo Governo nazionale ha cannibalizzato i fondi FAS per le aree svantaggiate, ha sottratto fondi alla Puglia per aprire cantieri nel nord Italia, fondi che erano già destinati alla bonifica del Mar Piccolo e della Zona Industriale, per la foresta urbana e la riqualificazione del quartiere Tamburi. Basterebbe avviare queste opere di primaria importanza per ridare una spinta notevole alla nostra economia locale che non può e non deve più basarsi esclusivamente sull’industria. La nostra Regione ha tesori naturali da tutelare e rilanciare, pesca, agricoltura,allevamento da sempre volano della nostra economia insieme al turismo. La configurazione del nostro territorio, una costa infinita tra le più belle al mondo, non possiamo permettere che venga ulteriormente degradata senza intervenire subito e con decisione. Ma se parliamo di turismo, quando abbiamo voglia di invitare qualcuno in casa nostra, è doveroso che tutto sia in ordine e pulito, ed allora iniziamo a ripulire e a ridare il colore azzurro al nostro cielo, al nostro mare, solo così sarà possibile parlare di rilancio turistico, di industria “verde”, di terziario avanzato, di occupazione e lavoro pulito anche fuori dalle fabbriche. Per questo appare indispensabile che la Regione Puglia adotti questa legge, che sostanzialmente ripropone gli indirizzi e le sollecitazioni della Comunità Europea.
Anche questa proposta di legge, come la precedente sulle Diossine, si muove sull’asse propositivo oramai collaudato Comune di Taranto - Regione Puglia, trovando nel nostro Governatore Vendola e nella Giunta Regionale il nostro attento e prezioso punto di riferimento. La nuova proposta di legge, si propone di limitare e ridurre le emissioni industriali in atmosfera e nel mare, la ricaduta al suolo degli inquinanti, detta nuovi limiti agli IPA anche nell’aria ambiente e sui luoghi di lavoro, tutela la salute dei cittadini e degli operai in fabbrica, riduce i limiti di emissione di polveri PM 10 e PM 2,5 vuole finalmente porre fine allo scandaloso modo di stoccare e movimentare i materiali polverulenti destinati all’industria, fissa semplici regole per il controllo e l’analisi degli inquinanti emessi quotidianamente, promuove e valorizza le “eccellenze scientifiche” presenti sul nostro territorio.
All’iniziativa del 3 aprile oltre a Claudio Fava, interverranno:
Ezio Stèfano – Sindaco di Taranto
Alfredo Cervellera – Vice Sindaco di Taranto S.D.
Michele Ventricelli – Consigliere Regionale S.D.
Marilena Dinoi – Consigliere Provinciale S.D.
Marcello Caracciolo – Resp.Provinciale Ambiente S.D.
Introduce e presenta : Alessandro Marescotti (Peacelink)
Grazie per la diffusione che vorrete riservare all’iniziativa.
N.B. Entro poche ore sarà disponibile su Internet il testo completo della proposta di Legge Regionale e relativi allegati al seguente indirizzo web: http://marcellocaracciolo.blogspot.com/ naturalmente sarà nostra cura informarvi con e-mail.
Per ulteriori chiarimenti anche di carattere tecnico in merito ai contenuti della proposta di legge, potete contattare Marcello Caracciolo, ai seguenti recapiti:
e-mail: marcellocaracciolo@virgilio.it cell. 346 127460
Coordinamento Provinciale di Sinistra Democratica - Taranto
mercoledì 25 marzo 2009
Il 3 aprile 2009 Claudio Fava a Taranto per presentare la nuova proposta di Legge Regionale a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente.
Dopo aver presentato il 5 novembre scorso la legge per limitare l'emissione di diossine, rivolgiamo il nostro sguardo alle emissioni industriali nel loro insieme, poche regole semplici per recuperare il nostro territorio e restituirlo alle sue vocazioni naturali. Salvaguardiamo e rilanciamo le nostre ricchezze, la pesca, l'agricoltura, l'allevamento, costruiamo le basi per "un turismo di qualità" osservando le norme europee. Una Legge Regionale per ridare il colore azzurro al nostro cielo, al nostro mare... scritta da chi crede che sole, vento e idrogeno siano una valida alternativa al nucleare.
giovedì 12 febbraio 2009
Il Ministro Prestigiacomo si dimetta per manifesta incapacità!!
Si dimetta, per manifesta incapacità, per essere lontana anni luce da quello che l’inscindibile binomio ambiente-lavoro oggi rappresenta in ogni angolo del mondo. Un Ministro che continua a sostenere tesi illogiche ed in danno di un intero paese e della sua economia, non potrà rappresentare l’Italia nel prossimo G8 Ambiente. Come potrà giustificare in quel consesso la sua ostinazione nel voler difendere scellerate scelte ambientali che ci mettono agli ultimi posti dei paesi civilizzati? Come si può pensare di continuare ad usare il ricatto occupazionale nei confronti della città di Taranto che in questi 50 anni ha sacrificato migliaia e migliaia di vite umane tra morti sul lavoro e morti per cancro nel nome dell’industrializzazione ed in cambio di un pezzo di pane?
L’ILVA e la famiglia Riva che questo Ministro ed il suo Governo difendono in quella che appare oramai una trincea, non da lavoro a “mezza Taranto” come la stessa sostiene da qualche tempo, dovrebbe informarsi su quanti sono i cittadini residenti impiegati in quell’impianto, di che percentuale è stata la riduzione del personale dipendente in questi anni, a questo si aggiunga pure il ricorso sistematico alla cassa integrazione ed il danno ambientale che l’intero territorio ha ricevuto e continua a ricevere in cambio. Quello che dovrebbe essere un Ministero istituzionalmente impegnato nella tutela e nella salvaguardia dell’ambiente, si sta trasformando, grazie ad un’ ingiustificabile operato in un Ministero per la tutela di poche famiglie di imprenditori. E’ evidente che il Ministro non riesce a separarsi dalla sua brillante personalità di imprenditrice, abilmente dimostrata nella partecipazione a diverse aziende sul territorio nazionale, in alcune delle quali la magistratura ha accertato che oltre ad episodi di evasione fiscale e frode, si sono registrati gravissimi incidenti sul lavoro e, cosa aberrante, alcuni degli operai impiegati in quelle aziende ed esposti a sostanze tossiche e nocive hanno generato figli con gravissime malformazioni. Si chiamano sostanze mutagene e cancerogene, sono individuate e classificate dal prestigioso istituto internazionale di ricerca sul cancro IARC che stabilisce tempi e soglie limite di esposizione dei lavoratori e della popolazione, sono quelle sostanze che un’intera comunità chiede che vengano ridotte nelle emissioni industriali con una legge regionale che il Ministro oggi minaccia di impugnare innanzi al Consiglio di Stato. Non appare più tollerabile assistere alla stessa farsa tante volte recitata, accordi disattesi, proroghe, rinvii, di crisi in crisi, di ricatto in ricatto. Qui si tratta solamente di sapere se il Gruppo Riva ha intenzione di investire una minima parte delle centinaia di milioni di euro di utili annuali realizzati nella nostra città e destinarli alla messa in sicurezza e l’adeguamento di un impianto obsoleto e fuorilegge e che insiste su un territorio che mi preme ricordare, è già stato dichiarato sito di bonifica di interesse nazionale ad alto rischio ambientale tanti anni fa. Un area di crisi che doveva essere sottoposta a bonifica così come già indicato da precedenti accordi, con milioni di euro già stanziati e che oggi sono stati cannibalizzati in quella che questo governo definisce manovra economica correttiva e che invece si è limitata a svuotare gli stanziamenti dei fondi regionali per le aree svantaggiate (FAS). Ed ecco che nel valzer dell’illogicità viene traumaticamente negata la “foresta urbana” al quartiere Tamburi (unico quartiere al mondo che invece del parco alberato ha il… parco minerali), svuotato l’oramai avviato progetto per la distribuzione in cinque città pugliesi dell’idrogeno per l’autotrazione, non si da il via al piano delle bonifiche nelle aree inquinate già individuate a Taranto. Si preferisce di contro, sostituire la Commissione di servizi decisoria presieduta dal Dottor Mascazzini la quale stava svolgendo un’eccellente lavoro, nominando al posto di valenti tecnici e professionisti integerrimi, alcune figure a dir poco incompetenti tra i quali un pregiudicato ben noto alla Magistratura e alle forze dell’ordine di mezza Europa, messo li evidentemente in ossequio ad una tradizione politica che annovera tutelando tra le proprie fila Pidduisti, indagati in odore di mafia, camorra e condannati a vario titolo. Rileggendo le pagine del lavoro svolto dalla precedente Commissione, a pag. 111 della relazione della seduta del 15 gennaio 2008 anche il Ministro potrà scoprire ad esempio che : “ La Conferenza di Servizi decisoria, inoltre, in merito all’area marina antistante la banchina del Molo Polisettoriale di Taranto, DELIBERA di ribadire la richiesta formulata dalla Conferenza di Servizi Decisoria del 02.03.2007 alla Società ITALCAVE di procedere in tempi brevi alla messa in sicurezza di emergenza dei sedimenti nell’area utilizzata dall’Azienda medesima per le proprie attività, nella quale sono state riscontrati superamenti del 90% dei valori della colonna B della tabella 1 dell’allegato 5 alla parte quarta, titolo V del D.Lgs 152/2006. In caso di inadempienza delle predette prescrizioni, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, previa messa in mora, provvederà agli interventi sostitutivi in danno del soggetto inadempiente. Inoltre, Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare richiederà all’avvocatura dello Stato di attivare nei confronti del soggetto ogni iniziativa ritenuta opportuna per tutelare la pretesa erariale dell’Amministrazione. Un’ulteriore iniziativa,ovvero la medesima, contemplerà anche il risarcimento del danno ambientale derivante dalla fuoriuscita di inquinanti dai terreni e dalle acque di falda sottostanti la proprietà.”
L’inerzia in questa vicenda, di un Ministero per l’Ambiente che oggi appare sempre più un distaccamento di quello dell’Industria, si è tradotta in causa ostativa per l’espletamento dei lavori di adeguamento dei fondali di banchina in uso alla Taranto Container Terminal S.p.A., limitando così di fatto una delle poche attività produttive che promettono sviluppo ed occupazione sul nostro territorio. E’ facile vedere come l’intima connessione tra ambiente, sviluppo e lavoro sia innegabile, l’ostinazione del Ministro Prestigiacomo nel non volerla riconoscere è indice della sua manifesta incapacità a ricoprire quel ruolo. Il Ministro lasci perdere la difesa dell’ambiente, così avrà più tempo per dedicarsi anima e corpo alla difesa dei diritti di pochi in danno di una intera comunità; Si dimetta.
Marcello Caracciolo
Sinistra Democratica
(Resp. Prov.le Ambiente - Taranto)
sabato 31 gennaio 2009
LO SCANDALOSO ACCORDO TRA BERLUSCONI E VELTRONI: COME SI UCCIDE LA DEMOCRAZIA IN ITALIA!!
E pensare che a Taranto pezzi della sinistra continuano a credere che sia possibile un riavvicinamento con il PD, a nulla servono le quotidiane manifestazioni di presunzione di un partito che è oramai distante anni luce dalle esigenze reali di una popolazione impoverita nell'anima e nelle tasche. Avrei serie difficoltà a fare campagna elettorale per candidati del PD, sapendo che quel partito ha deciso insieme al PDL che la sinistra deve essere espulsa dalla politica italiana ed europea. Lo sbarramento del 4% è il frutto di una logica perversa, punitiva nei confronti delle minoranze politiche del nostro paese, un'operazione messa in moto a 4 mesi dal voto. Taranto ha già dato esempio di come si possa governare senza PD, in maniera limpida e trasparente, senza accordi e compromessi. Diffondiamo la voglia di sinistra nel paese, porta a porta, email su email, usiamo il web, raccontiamoci.....
Ritieni che prendere le impronte ai bambini Rom sia...
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Informazioni personali
- marcello caracciolo
- Taranto, Italy
- Coordinatore Provinciale per l'Ambiente di Sinistra Democratica - Taranto.