lunedì 27 aprile 2009

Conferenza dei Servizi per la Approvazione dei Piani Annuali di Installazione delle Nuove Antenne di Telefonia Mobile

Conferenza dei Servizi per la Approvazione dei Piani Annuali di Installazione delle Nuove Antenne di Telefonia Mobile.
Porgo il mio saluto al Vice Sindaco nonché Assessore all’Urbanistica ed Edilità al quale fa capo l’Ufficio Antenne, ai rappresentanti dell’Ente Civico, alle associazioni, ai gestori, ai cittadini presenti;
Il mio intervento, in qualità di responsabile provinciale per l’ambiente di Sinistra Democratica, segue una richiesta da me già presentata ai Gestori nel corso delle ultime riunioni, ma rimasta inevasa nonostante molteplici rassicurazioni verbali ricevute dagli stessi. Mi riferisco nello specifico alla delocalizzazione delle antenne presenti nel centro abitato di Lama, popoloso quartiere di Taranto, dove negli anni passati diversi Gestori hanno approfittato della cecità dell’Ente Comune per installare senza nessun criterio logico e rispetto per la comunità, diverse antenne e ripetitori telefonici di varia tipologia e potenza sui tetti di case alte non più di 4 mt. ed in alcuni casi direttamente su tralicci in pieno centro abitato, e comunque l’una accanto all’altra in un’area di poche decine di metri quadrati. A tal proposito segnalo che la mappa recante la localizzazione delle antenne presenti sul territorio di Lama e pubblicata su Google a cura dell’Istituto Righi, al quale va il mio ringraziamento per l’eccezionale lavoro fin qui svolto, appare ancora incompleta nella parte riguardante la zona tra la Circonvallazione dei Fiori –Via Narcisi -Via Dalie- mancando sulla stessa numerose antenne già presenti sul territorio da diverso tempo. Il mancato aggiornamento dipende essenzialmente dal fatto che non tutti i gestori hanno ancora provveduto a denunciare le antenne installate sul territorio, come previsto dal nuovo regolamento comunale.
Mi sembra quindi opportuno completare al più presto, ove necessario, la mappatura delle antenne esistenti prima di procedere all’esame di nuove richieste di installazione, avendo cura, di pubblicare e pubblicizzare sul WEB in “formato digitale” sia il piano di installazione delle nuove antenne che la mappatura aggiornata di quelle esistenti in modo da avere una chiara visione d’insieme utile per ogni singola approvazione rendendo allo stesso tempo possibile la consultazione pubblica anche tramite le apposite mailing list, così come previsto dall’Art.5 punto 5 del regolamento comunale ufficio antenne.
Visto quindi il silenzio dei gestori a fronte della mia precisa richiesta circa la delocalizzazione delle antenne insistenti in quel di Lama, chiedo formalmente che in base a quanto previsto dal regolamento comunale ufficio antenne:
· ai sensi dell’ art.5 punto 6 - si proceda in tempi brevi alla verifica dei campi elettromagnetici, senza preavviso per i gestori, delle antenne presenti nelle aree suddette;
· ai sensi dell’art.9 chiedo ufficialmente ai gestori che hanno antenne telefoniche, ripetitori e centrali telefoniche anche per videofonia, nelle aree suddette la predisposizione di un piano di riassetto con modifiche, adeguamenti e delocalizzazione degli impianti esistenti, adottando le tecnologie più avanzate e meno inquinanti non subordinate a logiche di mera economicità.
· Chiedo al Responsabile dell’Ufficio Antenne di subordinare ogni parere ed autorizzazione di nuove installazioni in quel di Lama, all’esito delle prove richieste, alla mappatura aggiornata delle antenne esistenti, al piano di delocalizzazione richiesto.
· Concludo segnalando che in via Peonie insiste un traliccio attivo con relativa cabina elettrica privo di qualsiasi recinzione a norma, con grave pericolo per la pubblica incolumità, ho visto personalmente molti bambini giocare nel sito …..chiedo quindi un intervento immediato di messa in sicurezza a spese o in danno del gestore qualora lo stesso non provveda nei termini.
· Altra zona di pericolo e costituita dal traliccio di via Giacinti dove oltre ad esserci diversi accessi nella recinzione in conci di tufo mal messi e pericolanti, all’interno dello stesso sito è presente un pozzo artesiano scoperto. Per quest’ultimo sito, visto che lo stesso non è completo ne attivo a causa di vari ricorsi giuridici, chiedo che in attesa della definizione dei vari giudizi pendenti, non essendoci le condizioni di una prossima e/o immediata attivazione, nel rispetto della tutela paesaggistica gravemente compromessa dalla presenza di un traliccio di venti metri a pochi metri dai balconi di una palazzina abitata,lo stesso con ordinanza sindacale sia rimosso e posto in sicurezza a spese del gestore contestualmente agli altri interventi per evitare gravissimi pericoli alla pubblica incolumità, dando peraltro seguito alle oltre 500 firme di cittadini del quartiere interessato, raccolte e presentate al Sindaco di Taranto diversi mesi orsono.
Vi ringrazio per l’attenzione e per il riscontro che vorrete dare alle mie richieste.
Taranto, Lunedì 27 Aprile 2009
Marcello Caracciolo
Resp.Prov.le Ambiente Sinistra Democratica – Taranto

Articoli di riferimento estratti dal Regolamento Comunale Ufficio Antenne
Art. 5 - Punto 6. Il pubblico ha diritto a verifiche periodiche dei campi elettromagnetici, senza preavviso per i gestori, i cui dati vengano inseriti nella banca dati di cui all'articolo 1 e ha altresì diritto a partecipare al monitoraggio secondo forme concordate con l'Ufficio delle antenne.

Art. 9 Riassetto degli impianti esistenti
In sede di approvazione del Piano Comunale delle installazioni, anche su motivata richiesta dei Consigli Circoscrizionali, delle Associazioni e del pubblico interessato, può essere richiesta ai gestori la predisposizione di un piano di riassetto con modifiche, adeguamenti e delocalizzazioni degli impianti esistenti prediligendo, ove possibile, le tecnologie più avanzate e meno inquinanti. Il piano di riassetto, se richiesto, seguirà l’iter già descritto. I Gestori dovranno consegnare, sia in formato cartaceo che digitale, le localizzazioni di tutte le loro stazioni di radio base, sia attive che non attive, entro e non oltre il primo luglio. Per ogni installazione attiva i Gestori forniranno le caratteristiche tecniche e di localizzazione dell'impianto. Tale richiesta è finalizzata alla istituzione della mappatura completa di tutti i siti che sarà resa pubblica dal Comune su Internet. Eventuali siti non denunciati dai gestori saranno smantellati a partire dal 2 luglio.

venerdì 17 aprile 2009

Emergenza spreco parte prima

Comunicato Stampa: Emergenza “alghe” …. o emergenza “sprechi” ?
In questi giorni c’è stato un gran parlare circa quella che è stata definita “l’emergenza alghe” riguardante i comuni di Castellaneta, Ginosa, Massafra e Palagiano, tutti comuni amministrati dal Centro-Destra. Vari soggetti politici hanno voluto sottolineare con enfasi, (attribuendosene a vario titolo la paternità), la “meravigliosa idea” di smaltire in discarica innocue piante acquatiche. Il progetto presentato da Provincia di Taranto ed ATO1-rifiuti alla Regione Puglia è accompagnato dalle note dei Comuni in cui sono state rappresentate le stime del fenomeno, e dalle quali si evince che: la “quantità di alghe spiaggiate, in metri cubi, da rimuovere per Massafra è di 33.500 ,per Ginosa 36.000,per Palagiano 12.880, senza tenere conto delle ulteriori quantità presenti in mare sul battente d’onda”.Questo è quanto si legge nella deliberazione di Giunta dell’Amm.ne Provinciale di Taranto n°46 del 17 marzo 2009, la spesa prevista per i costi di rimozione e smaltimento in discarica è di euro 2.600.000.
Quella che vuole apparire come una “particolare attenzione” verso i litorali occidentali –dichiara Marcello Caracciolo, responsabile provinciale ambiente di Sinistra Democratica- rivela invece gravi azioni di depauperamento costiero. La rimozione meccanica di piante acquatiche così effettuata oltre a lasciare esposta la linea di costa alle mareggiate, comporta la sottrazione di ingenti quantitativi di sabbia dai litorali rischiando così di ripetere errori già fatti nelle province di Lecce e Brindisi, dove ogni anno sono costretti ad acquistare sabbia per ripascere gli arenili. Di contenuto ben diverso, peraltro disatteso, era il suggerimento dato dall’Assessore Regionale Ambiente Michele Losappio, altre sono le soluzioni che possono essere assunte. Coniugando il binomio inscindibile ambiente e lavoro l’Ato1-rifiuti e l’Amministrazione Provinciale di Taranto potrebbero realizzare dei centri di compostaggio dedicati al trattamento sia di alghe che delle frazioni organiche di scarti di vegetazione pubblico e privato, che in centri agricoli come Massafra,Palagiano,Castellaneta e Ginosa non mancano di certo ottenendo così un duplice risultato, ovvero la tutela delle coste sabbiose esposte a rischio e la creazione di nuovi posti di lavoro per tutto l’anno e non come accade oggi, per pochi giorni”. Per verificare personalmente lo stato dei luoghi, – continua Marcello Caracciolo – il 15 aprile mi sono recato sui litorali interessati “all’emergenza alghe” scoprendo che invece trattasi di “emergenza spreco” di danaro pubblico. I risultati del sopralluogo, opportunamente filmati e postati su internet, evidenziano come la natura abbia anche quest’anno fatto il suo corso, i litorali appaiono puliti per la quasi totalità della superficie, le piante marine composte per l’80/90% da acqua si sono essiccate dando origine a sedimenti carbonatici, ripascendo così i litorali. Quello che invece continua a non fare il “giusto corso” è la macchina amministrativa che nella stessa giornata del 15 aprile ha comunque affidato l’esecuzione dei lavori di rimozione e smaltimento di “alghe” per un importo a base d’asta di 2.600.000 euro lasciando inalterati i quantitativi di alghe “stimati a novembre scorso”. Ho inviato la copia di quanto filmato al Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, accompagnando il video ad una nota scritta nella quale chiedo che si faccia chiarezza sull’intera questione. La Provincia di Taranto, in regime di autotutela faccia lo stesso. Se ci sono “fondi emergenza” da spendere … che vengano impiegati per “vere emergenze”, come ad esempio il controllo e la manutenzione degli edifici scolastici nell’intera provincia di Taranto o ancora la creazione di cooperative lavoro miste tra Enti Pubblici e soggetti privati dove sia possibile intergare anche i numerosi lavoratori extra-comunitari che invece oggi su quei litorali lavorano in nero per pochi euro al giorno. Le nuove forme di schiavitù, lo spreco del danaro pubblico, la mancanza di progettualità, sono in netto contrasto con l’indirizzo suggerito dall’Amministrazione Vendola, per chi non l’abbia capito, la Puglia ha voltato pagina”.

nota: il video del sopralluogo effettuato il 15 aprile scorso è visibile seguendo il link
http://marcellocaracciolo.blogspot.com/

Marcello Caracciolo
Resp.Provinciale Ambiente
Sinistra Democratica - Taranto

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